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Rilassamento Muscolare Progressivo (E. Jacobson)


L’uso moderno delle tecniche di rilassamento viene solitamente fatto risalire al contributo di Edmund Jacobson (1938, 1977), medico e psichiatra americano noto per aver introdotto la tecnica del Rilassamento Muscolare Progressivo.

Jacobson ha progettato questa tecnica per aiutare alcuni suoi pazienti ospedalieri che erano molto tesi prima di sottoporsi ad alcuni interventi. Aveva osservato che questi pazienti mostravano tensione localizzata in piccoli gruppi muscolari, come quelli della schiena e del collo, e dunque faticavano a rilassarsi.


Pertanto, insegnò loro a contrarre una serie di muscoli per provare tensione, per poi rilassarli gradualmente, permettendo di imparare a discriminare tra uno stato rilassato e uno stato di tensione.


Il Rilassamento Muscolare Progressivo, dunque, comporta la tensione volontaria e il rilassamento sistematico di diversi gruppi muscolari.


Consente di ottenere il rilassamento non solo dei muscoli scheletrici ma anche di altri organi interni e della mente. Il beneficio principale consiste nell’acquisire la capacità di rilassare selettivamente le proprie fibre muscolari in qualsiasi momento.



DESCRIZIONE GENERALE DEGLI ESERCIZI


Nel rilassamento progressivo, si comincia tendendo prima un particolare muscolo (per esempio, la fronte) e mantenendo tale tensione per circa 10 secondi. Quindi si invita a rilasciare lentamente la tensione, concentrandosi sulla sensazione di sollievo mentre la tensione si scarica. Si prosegue irrigidendo e rilassando, uno alla volta, gli altri principali gruppi muscolari (bocca, occhi, collo, spalle, braccia, petto, ecc.).


Dopo aver esercitato la tecnica per diverse settimane, si diviene in grado di identificare i punti particolari del corpo che si irrigidiscono durante i momenti di maggiore stress e di rilassarli volontariamente.



CONTESTI DI UTILIZZO


Il Rilassamento Muscolare Progressivo è utile per ridurre lo stress e la tensione. La sua efficacia è stata studiata nell’ipertensione nervosa e arteriosa, nell’insonnia, nelle difficoltà legate ad ansia e depressione; può essere utilizzato con successo in caso di problemi come tic, spasmo esofageo, cefalea tensiva, sindrome del colon irritabile, ipertensione arteriosa.



AGGIORNAMENTI NELLA TECNICA


Bernstein e Carlson hanno in seguito descritto una versione più breve del metodo, nota come Rilassamento Progressivo Abbreviato. I tentativi di ridurre il processo furono iniziati già negli anni ’50, quando venne proposto un metodo che si concentrava sul rilassamento di diversi gruppi muscolari principali in 7 sessioni, in contrasto con il programma di Jacobson che si concentrava su un singolo gruppo muscolare per diverse sessioni prima di passare a quello successivo.


Questa versione più breve è stata poi formalizzata nel 1973, da Bernstein e Borkovec. Oggi il Rilassamento Muscolare Progressivo viene proposto in una versione che contiene in sé tutti gli aggiornamenti del metodo proposti negli anni.



BIBLIOGRAFIA

  • Bernstein, D. A., & Borkovec, T. D. (1973). Progressive relaxation training: A manual for the helping professions. Champaign, IL: Research Press.

  • Bernstein, D. A., & Carlson, C. R. (1993). Progressive relaxation: Abbreviated methods. In P. M. Lehrer, & R. L. Woolfolk (Eds.), Principles and practice of stress management (2nd ed., pp. 53_88). New York, NY: Guilford Press.

  • Jacobson, E. (1938). Progressive relaxation (2nd ed.). Chicago, IL: University of Chicago Press.

  • Jacobson, E. (1977). The origins and developments of progressive relaxation. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry, 8, 119_123.

  • Romas, J. A., & Sharma, M. (2017). Practical stress management: A comprehensive workbook. Academic Press.

  • Sarafino, E. P., & Smith, T. W. (2014). Health psychology: Biopsychosocial interactions. John Wiley & Sons.

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